Il rating delle imprese: l’evoluzione dei modelli di valutazione del credito
di Valentina Marchesin
Martedì 2 marzo si è tenuto il webinar “Il rating delle imprese: l’evoluzione dei modelli di valutazione del credito”. L’incontro, finalizzato a sensibilizzare le PMI sui temi di finanza aziendale, ha messo in luce l’importanza legata alla costruzione di una cultura finanziaria nelle piccole e medie imprese del territorio insubrico, in quanto essenziale nel semplificare e velocizzare il processo di erogazione del credito e, in definitiva, nel sostenere i progetti di crescita aziendale.
Il seminario si è focalizzato sul ruolo che il processo di definizione del rating (giudizio sintetico sul merito creditizio di un’azienda, ossia sulla sua capacità di pagare i debiti) assume ai fini della concessione del finanziamento alle imprese sia in termini di determinazione del prodotto (scadenza e tasso di interesse applicato al finanziamento) che in termini di politiche di mitigazione del rischio (richiesta di garanzie, convenant etc.). Sono stati quindi presentati i modelli di stima della PD (probabilità di default) che, attraverso l’analisi dei fondamentali delle aziende, restituiscono una proposta di rating (merito creditizio) che funge da base per la determinazione delle condizione del finanziamento.
Oggetto di analisi sono stati i modelli statistici (tra cui quello di Cerved Rating Agency) che, sfruttando ampi database di informazioni contabili e di pagamento, assegnano uno score all’entità valutata. Questo punteggio sarà successivamente oggetto di ulteriore affinamento da parte di un credit analist, soggetto a cui spetta la definizione della proposta di rating integrando lo score ottenuto con le informazioni provenienti dall’azienda valutata.
Accanto a questi modelli più tradizionali e consolidati negli anni, è stato presentato un modello di intelligenza artificiale basato su modelli comportamentali e studi sulle reti neurali che, replicando il comportamento di un analista aziendale, porta alla definizione di un punteggio di merito creditizio.
Ad integrare i modelli presentati, è stato proposto il modello di Vigeo Eris per la determinazione del rating ESG, ossia il giudizio sintetico sulla solidità di un emittente in relazione agli aspetti ambientali, sociali e di governance. Questo rating, di sempre maggiore interesse per gli investitori nella costruzione del loro portafoglio, è un parametro che consente di integrare la valutazione di un’azienda migliorandone il set informativo a disposizione, essendo complementare e non sostitutivo della valutazione del merito creditizio dell’impresa. La sua determinazione comporta la valutazione di tre pilastri Environment, Social & Governance attraverso un’analisi di materialità, funzionale alla valutazione dell’esposizione degli stakeholder aziendali ai rischi ESG. Nella determinazione del giudizio finale vengono inoltre considerate le politiche di mitigazione del rischio implementate dal management, nonché i feedback (come la presenza di controversie tra società e dipendenti – fornitori) degli stakeholder esposti al rischio ESG considerato. La crescente attenzione riposta nel rating ESG è dettata dal fatto che l’impatto che le imprese hanno sugli stakeholder determina dei rischi reputazionali e per il capitale umano, come rischi legali o incapacità di attrarre e trattenere talenti, che nel lungo termine possono compromettere il valore aziendale.
Una cultura aziendale attenta alle tematiche finanziarie e trasparente verso i creditori, in termini di informazioni contabili e aziendale fornite, consente a coloro a cui è demandata la valutazione dell’azienda la definizione di un giudizio il più coerente possibile con il valore e le prospettive dell’impresa e, in definitiva, la determinazione delle migliori condizioni di finanziamento. Dimostrare documentalmente di avere ottimi fondamentali è un elemento che consente di facilitare il credito e, quindi, di sostenere progetti di sviluppo aziendali.
E’ possibile visionare la brochure dell’iniziativa cliccando qui.