L’impatto del Covid-19 sulle imprese insubriche

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Di seguito vengono presentati i principali risultati tratti dall’indagine condotta nell’ambito del progetto di ricerca Interreg-Intecofin “La piazza finanziaria ticinese e l’economia del nord Italia. Stimoli all’integrazione territoriali in ottica transfrontaliera”. Per una disamina più dettagliata si rimanda al volume Locatelli-Schena (a cura di), Il nuovo ecosistema finanziario per le PMI. Le opportunità della digitalizzazione e dello sviluppo sostenibile, Franco Angeli Editore, 2022.

Durante l’autunno 2020 e i primi mesi del 2021 il CRIEL – Centro di Ricerca sull’Internazionalizzazione delle Economie Locali ha somministrato alle imprese del territorio insubrico, con il supporto della rete di gestori della Divisione Banca dei Territori del gruppo Intesa Sanpaolo, un questionario per raccogliere informazioni sull’accesso alle misure di sostegno pubblico a seguito dell’emergenza Covid-19. Le imprese rispondenti, localizzate per il 70% nel territorio insubrico (Varese, Como e Lecco), sono state 43, di cui il 95% rappresentativo di micro, piccole e medie imprese. In particolare, il campione è risultato costituito per la maggior parte da imprese con almeno 30 anni di attività (69%), attive nei mercati europei ed extraeuropei, dai quali il 90% trae almeno il 10% dei suoi ricavi.

Come emerge dalla figura 1, più della metà delle imprese del campione ha registrato, nei primi sei mesi del 2020, una riduzione del fatturato rispetto allo stesso periodo del 2019.

 

Simmetricamente è importante notare che una quota di imprese ha registrato, nello stesso periodo, un incremento del fatturato. In particolare, il 21% ha ottenuto un incremento superiore del 20%.Importante è stato il ricorso alle moratorie, attivate da circa il 66% del campione, con particolare riferimento alle Moratorie ex art. 56, scelte dall’86% dei rispondenti. Di seguito è presentato l’esito delle richieste, che è risultato essere più che positivo per la maggior parte delle imprese (Figura 2).

Le imprese nella compilazione del questionario hanno confermato la rilevanza di questo provvedimento, sottolineato anche dall’opinione condivisa dalla totalità dei rispondenti di desiderare l’estensione della scadenza delle moratorie. Rilevante è stato anche il ricorso a forme di finanziamento garantite, con particolare riferimento a Fondo di Garanzia fino a 5 milioni di euro per imprese fino a 499 dipendenti, attivate dall’80% dei rispondenti.

Il considerevole accesso alle misure di sostegno pubblico è indice dell’eccezionalità delle condizioni dettate dalle misure di lockdown nazionale. Infatti, se questi dati vengono paragonati al triennio 2017-2019, è possibile scorgere come meno della metà delle imprese del campione abbia fatto ricorso a forme di garanzie pubbliche.

Viene ora analizzato il grado di soddisfazione delle imprese relativo all’accesso alle misure di sostegno pubblico.

Come è possibile notare il grado di soddisfazione delle imprese risulta essere particolarmente alto, specie in riferimento ai tempi di risposta e alla completezza del set informativo fornito. La procedura viene però considerata complessa, infatti, il numero di imprese che si dichiara soddisfatto è inferiore. Da sottolineare che l’efficacia degli interventi è ritenuta importante dai rispondenti nel solo breve termine.

I dati riportati sono tratti dal “Questionario di analisi sulla struttura finanziaria e l’accesso al credito delle imprese” condotto dal CRIEL nell’ambito del Progetto di ricercato Interreg-Intecofin e contenuto nel volume Locatelli-Schena (a cura di), Il nuovo ecosistema finanziario per le PMI. Le opportunità della digitalizzazione e dello sviluppo sostenibile, Franco Angeli Editore, 2022.

L’impatto del Covid-19 sulle imprese insubriche

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